Le migliori menti investigative, le più potenti forze di polizia, i più rigorosi provvedimenti legislativi non hanno fino a oggi ottenuto risultati concreti. Il crimine prospera, il mondo trema!
La Loggia del leopardo! Questo è il nome che identifica i criminali e che nessuno vorrebbe mai dover pronunciare.
Si presume che la Loggia del leopardo sia organizzata per cellule semiautonome, diffuse come una malattia nel tessuto di tutti i principali insediamenti urbani e financo rurali. Insomma, ovunque ci sia da rubare, da estorcere, da corrompere, da uccidere o anche solo da scrivere parolacce sui muri, c’è anche una sede della Loggia del leopardo.
Purtroppo si hanno pochissimi dettagli sull’organizzazione interna e sull’effettivo funzionamento delle numerose logge presenti sul territorio, a causa dell’ossessiva segretezza che le regola e soprattutto a causa del modo spietato con cui tale segretezza viene mantenuta. Non pochi membri infedeli, o infiltrati delle varie polizie locali, sono misteriosamente scomparsi senza mai più riapparire, probabilmente uccisi per impedirgli di parlare.
Ciononostante anche le forze dell’ordine sono riuscite a sferrare, seppur sporadicamente, qualche buon colpo alla reputazione e agli interessi della Loggia del leopardo, per esempio quando la polizia americana riuscì addirittura ad ottenere una foto del Gran poobah (titolo del capo di una loggia locale) della loggia di Milwaukee, negli Stati Uniti d'America. Purtroppo anche in questo caso alla potenziale identificazione del caporione non si riuscì a far seguire l’arresto dello stesso e di tutti i suoi complici.
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